Biografia della Contessa du Barry

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    LE DUE ROSE

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    - INTRODUZIONE -



    Io e MmeAnna ci siamo accorti che in questa sezione mancava una scheda che riguardasse la Contessa du Barry, così ci siamo detti che in un forum come il nostro non era ammissibile una tale mancanza.

    Ci siamo messi al lavoro.

    L'imperativo era uno solo: fare una scheda concisa come le altre.
    In effetti ci credevamo anche noi quando abbiamo iniziato, MA…

    …nonostante le migliori intenzioni, un fatto tira l’altro, un aneddoto tira l’altro, una considerazione tira l’altra e così ci siamo trovati a fare quattro capitoli.
    Si, insomma, una piccola biografia…

    Ci siamo convinti a portare a termine questo compito anche perché la vita di Jeanne Bécu de Gomard de Vaubernier (o Beauvernier), poi Contessa du Barry è, lo leggerete, assolutamente interessante e particolare.
    Questa dama la conosciamo principalmente a causa della “disputa” con Maria Antonietta e, come personaggio storico, ella ne esce “con le ossa rotte” perché troppo spesso la vediamo come un’arrivista senza scrupoli, una mezza scaricatrice di porto, o, nel migliore dei casi, come un’intrigante immersa nel lusso.
    Inoltre, una volta che Maria Antonietta salì al trono e lei imprigionata, quasi tutti non sanno più nulla di lei se non che fu ghigliottinata poco dopo la Regina.
    In realtà lei è stata MOLTO diversa da tutto questo e la seconda parte della sua vita è stata altrettanto interessante quanto la prima.

    Ecco, noi, nel nostro piccolo, abbiamo cercato di rendere un po’ di giustizia a questa donna troppo bistrattata anche dagli stessi che avrebbero dovuto approfondire meglio la sua figura, invece di concentrarsi solo sulla più illustre Sovrana.

    La lettura si compone di 4 capitoli su 4 post di cui, qui di seguito, trovate il primo.

    Non aggiungiamo altro.
    Buona lettura.

    Anna e Fede



    Du_Barry_1_collage



    - CAPITOLO I -
    DA VAUCOULEURS ALL’OLIMPO



    - 1 -
    JEANNE BÉCU


    Il 19 agosto 1743, al numero 8 di rue du Paradis a Vaucouleurs, una piccola città nella diocesi di Toul, nasce Jeanne Bécu. La piccola viene battezzata lo stesso giorno. Il padrino è un certo Joseph Dommange, la madrina, da cui la bimba prende il nome, Jeanne Birabin.
    La piccola Jeanne è una figlia illegittima. Sua madre, Anne Bécu, è la figlia di un cuoco rosticcerie. Molto graziosa, ella esercita il mestiere di “sarta alla giornata” e passa allegramente dalle braccia di un cliente all’altro…
    Il padre di Jeanne è uno dei clienti di Anne, tale frate Angelo, meglio conosciuto come Jean-Jacques o Jean-Baptiste Gomard de Vaubernier o de Beauvernier. Nonostante sia un frate, egli vive fuori dal convento di Picpus e non osserva i voti di celibato.
    Il 14 gennaio 1747 Anne dà alla luce un altro figlio. Con la reputazione completamente compromessa, la giovane madre decide di seguire il consiglio di Billard de Moceau, suo ultimo amante, un contabile dell’Hotel de Ville e fornitore dell’esercito, che propone ad Anne di trasferirsi a Parigi.
    A Parigi, il figlio maschio di Anne muore e lei, nel 1749, sposa Nicholas Rançon, che ottiene, grazie a Billard de Monceau, la carica di magazziniere in Corsica.

    Corte_Convento_di_Saint-Aure_Parigi__paris-promeneurs
    La corte interna del Convento des Filles de Sainte-Aure in una immagine
    di inizio XX sec. L'entrata si trova oggi al 18 di rue Tournefort.
    Fonte: paris-promeneurs.com
    La piccola Jeanne a dieci anni, nel 1753, entra nell’istituto di suore di Sainte-Aure, grazie a suo padre frate trasferitosi anche lui a Parigi. Il convento di Sant’Anne è reputato come uno dei migliori nel dare un’educazione alle ragazze ed è molto ambito.
    È Billard de Monceau che accompagna la piccola Jeanne nel convento e paga le 500 Livres di retta per il primo anno. Egli offre anche le lenzuola e gli asciugamani che serviranno alla bambina.
    La vita nel convento è severa. Jeanne si mostra pia durante la messa a cui assiste ogni mattina, ma è indisciplinata durante la ricreazione. L’educazione di Jeanne è una delle migliori a cui una giovane ragazza del popolo può aspirare. Le viene insegnato l’arte della declamazione, a leggere e scrivere, a suonare il clavicembalo. Deve imparare a cucire, ricamare e lavorare ai ferri. Non viene trascurata un po’ di astronomia, di conoscenza dell’organismo degli animali e qualcosa sui fenomeni naturali. Vengono impartite anche nozioni sul codice civile, le leggi di polizia, storia e geografia. Jeanne impara anche le belle maniere, a comportarsi in un salotto e a fare una perfetta riverenza.
    A quindici anni, nel 1758, le suore di Sainte-Aure decidono che l’educazione di Jeanne è completa e la rimandarono a casa di sua madre.
    La ragazzina è intelligente e conserverà per tutta la vita un ottimo ricordo del periodo vissuto in convento. Ella non dimenticherà mai la carità insegnatale dalle suore e questa educazione sarà fondamentale per la ragazza al momento opportuno…

    - 2 -
    LA “CONTESSA” DU BARRY…


    Tornata a casa da sua madre, Jeanne trova lavoro come allieva nella bottega del giovane parrucchiere Lametz. Tra i due inizia una relazione che viene bruscamente interrotta dall’intervento della madre del parrucchiere che considera Jeanne un pessimo partito per suo figlio.
    Così, la sedicenne Jeanne trova lavoro come cameriera in casa di madame Delay de la Garde, vedova di un appaltatore generale della riscossione delle imposte.
    La casa di madame de la Garde è frequentata dai due figli della rispettabile vedova, entrambi sposati, che mostrano subito molto interesse per la nuova cameriera… Grazie alla sua intelligenza, Jeanne diviene dama di compagnia e lettrice di madame de la Garde e può, in questo modo, completare la sua educazione. Ma anche Madame de la Garde ritiene che Jeanne dedichi troppe attenzioni ai suoi figli e ai suoi ospiti e finisce col licenziarla.
    A diciannove anni, nel 1762, Jeanne trova un nuovo lavoro come venditrice per il mercante di moda Labille, il cui negozio, A La Toilette, è uno dei più frequentati dalle dame di Parigi. I clienti sono numerosi, anche abati e nobili che vanno a comprare pizzi e nastri per spade e abiti. La bellezza di Jeanne non passa inosservata tra i clienti. Bionda, piuttosto formosa, con delle deliziose fossette e occhi violetti dal taglio così bello da far sospirare tutti gli uomini. Ella ha anche una pelle dai riflessi di madreperla, una vera calamita per tutti i clienti che accorrono nel negozio nella speranza di essere serviti da lei.
    Fu in questo periodo che la ragazza inizia ad adottare lo pseudonimo di Mademoiselle Lange.
    C’è un solo piccolo inconveniente in quel nuovo lavoro ed è la pretesa del proprietario del negozio di far alloggiare tutte le lavoranti in un dormitorio situato all’ultimo piano del negozio. Alla fine della giornata e la Domenica, le ragazze possono uscire liberamente, e a Jeanne piace uscire con la sua amica Adelaide Labille, figlia del proprietario.
    È probabilmente nel negozio che Jeanne conosce il cinico Conte du Barry.

    Jean du Barry si era trasferito a Parigi dalla Linguadoca nel 1752 quando aveva trent’anni, sposato con un figlio, egli ha due sorelle e due fratelli, tra cui Guillaume. Dopo aver ottenuto un’eredità, il Conte si era trasferito a Parigi per “amore della vita e delle arti”, lasciando moglie e figlio nel piccolo ma comodo castello di Lévignac.
    Grazie al suo fascino guascone e alla sua parlantina, il Conte du Barry riuscì ad ottenere degli incarichi di fiducia dal Ministro degli Affari Esteri, monsieur de Roullé.
    Quando il Duca de Choiseul divenne primo ministro, du Barry perse l’incarico, ma grazie al segretario di Stato alla guerra, egli ottenne l’incarico delle forniture per la Corsica diventando così ricco.
    Tuttavia tale ricchezza non era sufficiente per mantenere il suo stile di vita.
    Dopo aver conosciuto Jeanne, il Conte du Barry, chiede a lei e a sua madre di trasferirsi a casa sua con il compito di occuparsi della casa e dei suoi ospiti. La richiesta sembra del tutto innocente. In realtà nella casa del Conte i suoi amici si riunivano per giocare d’azzardo e lui, in realtà, altro non è che un mezzano. Si, insomma, un vero e proprio magnaccia…
    Il Conte du Barry, detto “lo Scaltro”, è ben noto agli ispettori di polizia che tengono d’occhio le attività delle signorine dedite alla prostituzione e dei loro procacciatori di affari. Jeanne alloggia da lui che la vende al miglior offerente.
    Nei tre anni successivi, il nome della signorina Vaubernier (o Beauvernier) si potranno leggere frequentemente nei rapporti di polizia dell’ispettore di polizia Marais come prostituta di lusso.
    Il 14 dicembre 1764, l’ispettore Marais segnala Jeanne al Teatro italiano insieme al suo amante il Conte du Barry che, in realtà, la sta semplicemente mostrando per eventuali clienti.
    Il 12 aprile 1765, l’ispettore Marais scrive in un rapporto:

    Du Barry si serve di questa signorina come di una terra che affitta al primo venuto che sia in condizione di pagare bene. Si riserva comunque sempre il diritto di albinaggio, perché va a letto con lei tutte le sere”.

    Jeanne è libera di fare ciò che vuole durante la giornata, purché segua i consigli del suo amante e faccia fruttare in modo vantaggioso la sua bellezza, ovviamente dividendo i ricavati. È in questo modo che ella conosce il Duca de Richelieu e il Marchese de Villeroy; nei loro salotti, conosce personaggi come Claude-Prosper Jolyot de Crébillon, Charles Collé e poeti come François-Augustin de Paradis de Moncrif.
    Nel dicembre 1765, l’ispettore scrive nei suoi rapporti che Jeanne ha lasciato la casa di du Barry perché, secondo lui, è stanca di attirare uomini per la casa da gioco del suo amante. Si, insomma, il “lavoro” è troppo…
    Ella, quindi, si trasferisce in un piccolo appartamento e inizia ad incontrare i signori de Lestorières e Venier, ma essi non sono relazioni sufficienti a mantenerla.
    Forse Jeanne inizia a frequentare la casa da gioco di una pretesa Marchesa Defresnoy, dove le belle ragazze attirano i giocatori. Secondo i rapporti di polizia, per diciotto mesi Jeanne alloggia presso questa famosa biscazziera.
    La separazione tra Jeanne ed il Conte du Barry termina presto e tutto torna come prima. Probabilmente, economicamente, lei aveva bisogno di lui nell’egual misura in cui lui aveva bisogno di lei…

    Ella riprende ad intrattenere gli uomini uno dopo l’altro, come scrive l’ispettore.
    Ben presto il Conte du Barry decide di fare le cose in grande: fare di Jeanne un “bocconcino da re”. Tuttavia la bellezza e la grazia non bastano, così riunisce nella sua casa una piccola accademia: l’Abate Armand, Marin, Turpin, La Morlière e altre menti raffinate vengono incaricate di aggiornare Jeanne sulla letteratura e le insegnano ad emettere giudizi filosofici. Talleyrand riferisce di poeti come Moncrif, Robbè e Cailhava che partecipano all’istruzione di Jeanne. Inoltre sono molti i nomi illustri della nobiltà che iniziano a frequentare il salotto del Conte du Barry per conversare con la bella amante. Tra questi vi sono il Conte de Thiard, primo gentiluomo del Duca d’Orleans, suo fratello il Conte de Bussy; il Conte de Fitz-James e il Conte e il Duca de La Tour du Pin. Anche le dame sono ammesse alle cene, tra queste la Contessa de La Rèna, amante dell’inglese Conte de March. La Contessa diventa, così, anche amica di Jeanne.

    - 3 -
    LUIGI XV


    Ben presto mademoiselle de Vaubernier inizia ad usare il nome del suo amante, du Barry, pur non avendone nessun titolo.
    È il 29 Gennaio 1768 quando l’ispettore Marais scrive dell’ultima relazione di Jeanne, che era coinvolta con il monsieur de Saint-Foix, tesoriere della Marina. È una relazione destinata a finire ben presto perché Jeanne, che ora usa il nome del suo amante, è riuscita ad entrare nel letto del Re e a conquistarlo.
    Jeanne ha ora 25 anni.

    Fran_ois-Hubert_Drouais_-_Louis_XV
    Luigi XV ritratto da François-Hubert Drouais nel 1773.
    L’incontro tra Jeanne e Luigi XV avvenne in modo fortuito, secondo quanto riportarono i contemporanei.
    Il Conte du Barry avava ceduto a Jeanne e a sua madre gli interessi sui rifornimenti alla Corsica, il ministro Choiseul tolse loro questa rendita e le due donne andarono più volte a Versailles per poter parlare con il ministro. Questi frequenti viaggi, probabilmente voluti per raggiungere lo scopo prefisso, fecero in modo che la bellezza di Jeanne attirasse l’attenzione del Re. Egli incaricò il suo valletto Lebel di cercare quella donna bellissima. Jeanne fu portata dal Re che ne rimase folgorato.
    Una testimone dell’epoca, Sarah Goudar, nel 1777 scrive:

    “Il primo periodo della relazione di Madame du Barry nasce da un caso fortuito. Come molte altre storie di questo mondo, anche questa è incominciata per caso e sono poi stati la prudenza, la politica o l’intrigo a concluderla. Il Re aveva gettato “ casualmente ” un’occhiata su di lei nella folla, perdendola poi di vista; poiché il primo colpo d’occhio lo aveva impressionato, incaricò Lebel di ritrovare la giovane donna. Sé questa prima circostanza, che mi viene riferita da buona fonte, è vera, Madame du Barry è riuscita nella sua ascesa sociale soltanto grazie a se stessa. Senza la sua bellezza che colpì il Re, non si sarebbe mai parlato di lei a Versailles; quel primo colpo d’occhio fece iniziare le ricerche”.

    Anche l’abate Georgel scrive:

    “La sua figura, la sua freschezza, la sua fisionomia radiosa, la sua aria da vergine, l’insieme del suo fascino lo hanno sedotto”.

    Il Conte du Barry spiega a Malesherbes nel 1775:

    “Cedetti alla signora de Rançon e alla signorina Beauvernier, sua figlia, l’interesse che avevo nei riferimenti alla Corsica, di cui esse godettero per qualche mese. Le nuove disposizioni del duca de Choiseul glielo tolsero e esse ne sollecitarono il mantenimento presso di lui. Fu nei diversi viaggi, che egli le costrinse a fare a Versailles, che la signorina Beauvernier attirò gli sguardi del Re. Lebel ricevette degli ordini e, avendo rapporti sia con me che con lei, ne portò a termine l’esecuzione con lei sola”.

    Secondo un’altra versione, plausibile e sul genere vaudeville libertino, Jean du Barry avrebbe semplicemente invitato Lebel, il valletto personale del Re, a cena da lui e gli avrebbe fatto “conoscere” Jeanne… Poi, dopo questa “prova di controllo”, Lebel avrebbe fatto un rapporto dettagliato al Re, e, alla descrizione entusiastica del fascino e della bellezza di madame du Barry, il Re si sarebbe infiammato…

    L’allegria, l’intelligenza, la freschezza dello sguardo, la gioia di vivere, e, le indubbie doti amatorie di Jeanne, conquistano il Re sessantenne.
    Il vecchio Duca di Richelieu (che era già stato nel letto di Jeanne…), si mostra stupito dalla passione dimostrata dal Re e gliene chiede conto:

    “Ma perché, Sire, Madame du Barry riesce a sconvolgervi tanto?”.

    Il Re rispose semplicemente: “Mio caro maresciallo, è la sola donna di Francia che abbia trovato il segreto di farmi dimenticare che ho sessant’anni”.

    Al Duca d’Ayen il Re dice:

    “Mi ha fatto conoscere un piacere completamente nuovo”.
    “È perché Vostra Maestà non è mai stato in un bordello”
    , sembra sia stata la risposta del Duca.

    Fin dalla primavera del 1768 Jeanne va ad abitare in un piccolo alloggio che affacciava sulla corte della Cappella, in modo molto discreto riceve le visite di Luigi XV.
    Nel giugno 1768, la Regina Maria Leszczyńska muore. La Corte si trasferisce a Compiègne e Jeanne viene invitata a seguire il Re.
    Ella viene alloggiata in una casa privata a due passi dal castello, dove, verso mezzanotte, raggiunge tranquillamente il suo regale amante. Due servitori in livrea seguono la portantina che, con le tendine abbassate, cela l’identità della nuova amante.
    Ma a corte è impossibile mantenere un segreto e Choiseuil scrive:

    “Il giorno dopo il mio arrivo a Compiègne, il signor di Saint Florentin venne a raccontarmi che c’era una certa madame du Barry, che il Re vedeva, con il quale passava le sue notti, e della quale sembrava molto innamorato… Noi pensammo che un intrigo così volgare non potesse avere altro seguito che quello di una fantasia momentanea; ci augurammo tra di noi che il Re ne uscisse bene e che si trattasse dell’ultima espressione del suo piacere per la cattiva compagnia, di cui noi fossimo testimoni”.

    Il 17 agosto 1768 il primo valletto del Re, Lebel, muore e Jeanne si stabilisce nel suo appartamento.
    Il Re decide di presentare ufficialmente Madame du Barry a tutta la Corte per poterla avere sempre accanto ed è in quel momento che scopre che Jeanne, Contessa du Barry, non è affatto Contessa du Barry, ma Jeanne Bécu de Vaubernier.
    La reazione di Luigi XV è perentoria:

    “Tanto peggio! La si faccia sposare immediatamente!”.

    Lo “Scaltro” du Barry non può perdere assolutamente un’occasione così vantaggiosa e propone a Jeanne come futuro marito suo fratello Guillaume. Deve solo ottenere l’assenso del fratello, così du Barry si affretta a raggiungere Lévignac, dove Guillaume vive, e illustra al trentaseienne celibe e con pochi mezzi economici, tutti i vantaggi di un matrimonio di apparenza.
    Guillaume du Barry è un uomo basso e grassoccio, con poche attrattive e una gran voglia di scappare da Lévignac. Jean spiega al futuro sposo che sarebbe stato solo un matrimonio fittizio, e supera le obiezioni di sua madre, così il Conte du Barry, suo fratello Guillaume e sua sorella Françoise, detta Chon, partono per Parigi.
    Nel frattempo Jeanne resta chiusa nel suo appartamento al piano terra dell’ala nord del castello di Versailles, in attesa delle ore che il Re trascorre con lei, non osando ancora affrontare l’ostilità dei cortigiani.
    Il 23 luglio 1768, nello studio del notaio Garnier-Deschênes, i futuri sposi firmano il contratto di matrimonio.

    “Non ci sarà assolutamente comunità dei beni tra il suddetto signore e la signorina futura sposa in deroga all’uso di Parigi… Viene convenuto che la detta signorina futura sposa sarà la sola incaricata della conduzione e di tutte le spese della vita famigliare, sia per quanto riguarda il mantenimento che per le abitazioni che occuperanno, gli stipendi dei domestici, la biancheria della casa, il mantenimento delle carrozze e dei cavalli, comprese tutte le altre spese senza eccezione, sia nei confronti del suddetto futuro sposo che in quello dei figli che potranno nascere dal suddetto matrimonio, ch’ella sarà tenuta ad allevare e mantenere a sue spese”.
    Jeanne porta in dote 30.000 Livres derivanti dai suoi “guadagni ed economie”.


    Il 1 settembre 1768, alle 5 del mattino, nella chiesa di Saint-Laurent, si svolge la cerimonia religiosa.
    I testimoni sono due sconosciuti incontrati per caso.
    Jean-Baptiste Gomard, il frate padre di Jeanne, è presente sostenendo di essere l’elemosiniere del Re (ovviamente non è vero…), e benedice l’unione dei due sposi.
    Finita la cerimonia, lo sposo, con in tasca un compenso di 5000 Livres, riprende la strada per Lévignac.
    All’uscita dalla chiesa Jean du Barry permette al fratello di abbracciare la moglie ma…

    “Ricordatevi bene di questo favore, signor fratello, è l’ultimo che riceverete dalla signora!”.

    Jeanne ora è ufficialmente la Contessa du Barry.
    Ella ha anche uno stemma disegnato per lei dal suo amante e, ora, cognato: azzurro con scaglioni d’oro, recante una ghiandaia sormontata dalla lettera G e da due boccioli di rosa, una mano destra è una banda d’argento, lo stemma susciterà l’ironia dei libellisti.

    - 4 -
    LA PRESENTAZIONE A CORTE


    Jeanne è pronta per essere presentata a Corte nonostante l’odio che i cortigiani provano per lei: è inammissibile che una ex prostituta che si era venduta a molti uomini sia presentata alle figlie del Re e alla Corte. Non è certo un matrimonio fasullo con un Conte, il cui titolo è ancor meno limpido, a fare di lei una dama.
    Il più grande oppositore alla presentazione di Jeanne è il Primo Ministro Choiseul, che serba rancore al Re per non aver scelto come amante sua sorella, la Contessa de Gramont. Per il potente ministro è impensabile che la donna che era stata l’amante di un uomo che teneva una casa da gioco e di prostituzione possa essere presentata a Corte. Secondo il duca de Choiseul il responsabile di un simile scandalo è il vecchio libertino Duca di Richelieu. Nelle sue memorie Choiseul scrive:

    “Credo veramente, per quanto io abbia una cattiva opinione del Re, che egli non avrebbe osato arrivare ad una azione tanto indecente, de non incoraggiato dal maresciallo di Richelieu, che, per disgrazia della Corte e della Francia, si era trovato ad essere il primo gentiluomo in carica quell’anno”.

    Du_Barry
    La ventiseienne Jeanne du Barry ritratta da François-Hubert Drouais nel 1769.
    Il Duca de Choiseul, in quanto ministro, potrebbe facilmente far leggere al Re i resoconti degli Ispettori di Polizia di Parigi, che raccontano, con dovizia di particolari, tutti gli amori di Jeanne; ma egli preferisce pagare la stesura e la diffusione di libelli contro Jeanne.
    Fin dal febbraio 1769, appaiono libelli come Brevet d’apprentissage d’une fille de mode nièce d’une dame de la Babille. Questi libelli sono al vetriolo e in poco tempo la Contessa du Barry diviene l’amante del Re più insultata fino a quel momento. Non essendo riuscito a imporre sua sorella, la Contessa de Gramont, come favorita di Luigi XV, il duca de Choiseul fa di tutto per far cadere in disgrazia Jeanne.
    Per questo mette anche sul cammino del Re la moglie di un medico, la giovane e bella madame Mellin. Se pur bella, la giovane donna non riesce ad attrarre lo sguardo del Re che è totalmente innamorato di Jeanne.

    Ciò che accadeva a Versailles viene riportato in ogni Corte d’Europa e lo scandalo della presentazione della contessa du Barry coinvolge tutto il continente. Il Conte de Mercy, ambasciatore di Vienna a Parigi, scrive all’imperatrice Maria Teresa:

    “Apprendo che comincia a darsi importanza, che parla del governo, dei ministri, dei grandi servizi che renderebbe allo stato una favorita in grado di illuminare il Re sui vizi dell’amministrazione ordinaria. Apprendo inoltre che questa donna è in procinto di essere presentata alla Corte e che una cricca di subalterni, sostenuta da alcuni personaggi di rango più elevato, favorisce questo progetto”.

    Ormai la presentazione a Corte è inevitabile. Si pone, però, il problema di trovare una dama che possa condurre e presentare quella che è definita “la ragazza di tutti” davanti al Re, alle sue figlie e rendere la sua presenza a Corte legittima. Viene scelta la contessa de Béarn che, essendo particolarmente squattrinata e carica di debiti, accetta l’incarico per 100.000 Livres e la promozione dei suoi due figli, uno a Ufficiale di Cavalleria, l’altro come Alfiere di Vascello.
    Luigi XV comunica alla Corte che la presentazione di Madame du Barry avverrà il 25 Gennaio 1769.
    Tutti attendono con il fiato sospeso, anche il clero, ma la Contessa de Béarn inciampa e si fa male alla caviglia. Ella rifiuta di alzarsi dalla poltrona e la cerimonia viene rimandata.
    Il 4 Febbraio 1769 un altro impedimento impedisce la presentazione della Contessa: il Re cade da cavallo mentre era a caccia nella foresta di Saint-Germain. Egli viene riportato immediatamente a Versailles in barella, in realtà su di una scala su cui sono stati adagiati due materassi perché non vi sono barelle disponibili.
    I medici riscontrano solo un piccolo disturbo all’articolazione dell’omero. Il braccio si gonfia e viene ordinato il riposo. Choiseul scrive:

    “Il Re provava vergogna per la sua pusillanimità, sosteneva di avere un braccio rotto, ma non l’aveva affatto; viene trattato come voleva e ciò che sarebbe stato un banale incidente per un ragazzino di un villaggio, fu, per i lamenti del Re, un incidente che lo rendeva storpio”.

    Questi ritardi non irritano la Contessa du Barry, sicura dell’affetto e del desiderio che suscita nel Re, aspetta tranquillamente nei suoi appartamenti che il gran giorno arrivi.
    Il 1 marzo 1769 la salute del Re è migliorata e gli permise di seguire la caccia a Saint-German su una carrozza leggera.
    In quei giorni si stanno celebrando le nozze del Duca de Chartres, il futuro Filippo Egalité, con Maria Adelaide di Penthièvre, cognata di Madame de Lamballe, e per questo motivo la presentazione viene rimandata ancora. Finalmente, la sera del 21 Aprile 1769, il Re annuncia alla Corte:

    “Domani ci sarà una presentazione, quella che si attende da lungo tempo… quella di Madame du Barry”.

    Ed erano trascorsi esattamente dieci giorni da quando Madame Louise, figlia di Luigi XV, era diventata suor Maria Teresa Agostina. Ella era entrata in convento per cercare di espiare i peccati di suo padre…

    Dopo l’annuncio della presentazione Luigi XV invia a Madame du Barry, che quella sera dormirà fuori dal castello, come prevede il cerimoniale di Corte, un cofanetto con gioielli e diamanti per un valore di 100.000 Livres.
    Il 22 Aprile 1769, è un Sabato, ed una gran folla è presente a Versailles.
    Tutti vogliono vedere la nuova favorita del Re, sperando che faccia un passo falso e si renda ridicola.
    La Contessa du Barry si fa attendere.
    Il cerimoniale prevede che la sua acconciatura sia alta e ricoperta di cipria, l’abito estremamente pesante, con ai fianchi due pesanti sottogonne di crinolina sostenute da stecche di balena e con un’ampia collaretta che copriva le spalle. Lo strascico dell’abito è interminabile.
    Quando una carrozza si ferma davanti al Petit Degré, scende il silenzio tra i cortigiani. Completamente ricoperta di diamanti (anche i tacchi delle scarpette ne sono ricoperti), la Contessa du Barry scende dalla vettura.
    Jeanne, seguita dalla contessa de Béarn, molto più nervosa di lei, si dirige verso lo studio del Re. La porta viene socchiusa e il valletto usciere si volta verso il primo gentiluomo per chiedere ordini. Il Re fa un cenno di assenso al Duca de Richelieu che ordina di aprire le porte.
    Madame du Barry avanza nella stanza e fa le tre riverenze previste dall’etichetta, il Re resta in silenzio davanti alla bellezza e alla grazia con cui la sua amante esegue le tre riverenze.
    Con un sorriso negli occhi, la Contessa esegue perfettamente anche le tre riverenze di congedo.

    Molte dame, anche famose, si erano rese ridicole come mme de Pompadour e mme de Stael (chi vuole approfondire sulla cerimonia della presentazione a Corte vada ---> QUI <---) mentre eseguivano queste tre riverenze, perché l’etichetta prevedeva che venissero eseguite senza voltare le spalle al Re, camminando all’indietro. L’abito molto pesante e il lungo strascico rendevano il tutto molto complicato. La dama doveva, inoltre, dare un piccolo calcio allo strascico senza inciampare.
    Madame du Barry aveva preso lezioni dal ballerino Vestris rendendo la sua presentazione perfetta.
    Dopo essersi congedata dal Re, la Contessa viene ricevuta dalle figlie del Re e dal giovane Delfino Luigi Augusto.

    È fatta. Ora Jeanne Bécu è seduta insieme agli dei.

    Continua...


    Louis_XV_e_Mme_du_Barry_-_Joseph_Caraud__1859_
    Luigi XV e Mme du Barry immaginati da Joseph Caraud nel 1859.



    Edited by Fede70 - 2/9/2023, 14:34
     
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