Biografia della Contessa du Barry

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    Sono (siamo) lieti che la lettura sia stata interessante Madamigella Lara :blush:

    Venendo alle tue domande.

    A quello che sappiamo la scelta di Jeanne è stata assolutamente consenziente.
    Il rapporto con Jean du Barry è sempre stato "alla pari". Lui gli garantiva "il lavoro" con clienti ricchi e solo quelli, lei gli garantiva il guadagno. Lui poteva fare la bella vita e lei... anche, potendosi permettere in quella maniera tutto ciò che voleva.
    Ad un certo punto il rapporto si interruppe. Indubbiamente Jeanne cercava qualcosa di più "tranquillo" e ci provò, ma realizzò anche che chi frequentava non era abbastanza ricco per gli standard a cui lei ambiva ed agguantare un nobile per potersi sitemare per tutta la vita era probabilmente impossibile.
    Perché, sia chiaro, a Jeanne piaceva il lusso, quello vero.
    Ecco perché tornò di nuovo con Jean. Il resto è storia.
    Insomma, nessuna costrizione.

    Per darti una dimensione a tutto questo ti cito Castelot:

    La Parigi di Luigi XV, capitale della galanteria, è letteralmente brulicante di mezzane, prosseneti e procacciatori come anche di "mediatrici d'amore" che favoriscono gli incontri tra le ragazze di vita, le donne galanti e i loro clienti, molto spesso appaltatori della riscossione delle imposte che "fanno l'amore come finanzieri" secondo l'espressione del tempo.
    La prostituzione e la sorveglianza della polizia sono perfettamente ammesse e questa tolleranza, scrive il poliziotto Lemaire, "contribuisce essenzialmente alla pace pubblica, all'onore delle famiglie e alla tranquillità del cittadino". In sostanza il sistema prende l'aspetto di una utilità sociale...


    Insomma, tutto chiaro no? :B):

    Per venire al vaiolo, effettivamente ci si vaccinava, ma lo si faceva solo in ambienti di altissimo livello.
    Ovviamente la cosa era più rudimentale di oggi, ma il principio era lo stesso.
    Nella fattispecie si prelevava del materiale infetto dalle pustole di un malato di una forma leggera di vaiolo per introdurla nel paziente. In pratica l'inoculazione consisteva in uno o due tagli sulla pelle dove ci si appoggiava un filo imbevuto di materia infetta. La schifezza entrava in circolo in questo modo e l’organismo, dopo aver sviluppato la malattia in maniera leggera, avrebbe sviluppato un’immunità permanente anche nei confronti di tutte le altre forme di vaiolo.
    Maria Teresa d'Austria fu subito convinta della bontà dell'operazione e, se non ricordo male, vaccinò tutta la famiglia. Maria Antonietta fu inoculata quando ancora era in Austria.
    Il 17 e 18 Giugno 1774 tutta la famiglia reale si inoculò a Marly. Il medico che inoculò il Re e i suoi fratelli si chiamava Richard e fu soprannominato "il senza paura". E si capisce... Emoticon_sghignazzante

    PS: Madame, ti prego di intervenire dove ho scritto inesattezze... sweatdrop

    Edited by Fede70 - 19/7/2022, 22:05
     
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    KESSY888
    Grazie per aver dedicato tempo alla lettura, da parte di entrambi.
    Ha detto tutto Fede.
    Posso solo aggiungere che a Jeanne, nonostante sia cresciuta in un convento e fosse una credente, il sesso piaceva.
    Per questo motivo, quando Jean du Barry le propose un equo scambio accettò volentieri.
    Lavorare in una casa da gioco fruttava meno, e si sa, i giocatori accaniti difficilmente hanno molti mezzi per offrire una vita lussuosa a una amante.
    Per il vaccino, la spiegazione è perfetta.
    Ovviamente, se si vaccina il Re e i suoi fratelli, i nobili lo seguono.

    Fede70
    Ormai sai tutto😉
     
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    Madame, con tutta calma, credo che valga la pena stendere un po' di materiale per un aneddoto sulla prostituzione a Parigi. Mi pare che non abbiamo ancora affrontato il tema.
    Sarà interessante :B):
     
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    Fede70 Che posso dire se non piatto ricco mi ci ficco?😀
    Vuoi che non abbia le mie fonti?😉
     
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    Grazie per le risposte alle mie domande.
    Adesso è tutto molto più chiaro e molte cose hanno più senso nel l’evoluzione della storia.
    Comunque sei ammirevole Fede70 : ad una domanda in un nano secondo hai tirato fuori la risposta argomentandola con un passo specifico di Castelot, tiri fuori dal cappello 🎩 delle chicche e senza pensarci troppo, complimenti 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻.


    Andiamo avanti.

    Deve essere stato proprio un colpo di fulmine quello di Luigi XV nei confronti della Du Barry, mi è rimasta impressa l’espressione:
    “Tanto peggio, la si faccia sposare immediatamente”, per permettere un matrimonio di apparenza e farla circolare liberamente a Corte.

    Per quanto riguarda la morte di Luigi XV ho notato che l’anime è stato anche qui molto fedele agli eventi storici ( la candela, la visione delle pustole in faccia da parte di un ragazzo…), mentre per la rappresentazione della Du Barry è molto diversa rispetto alla vera madame.
    In questo modo rispondo alla vostra domanda di conclusione: si siete riusciti a dare una giusta rappresentazione della vera DuBarry, non persona arrivista e approfittatrice , ma capace anche di opere di bene, nella sostanza buona di carattere e nemmeno la classica spettegolana di corte.
     
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    CITAZIONE (KESSY888 @ 21/6/2022, 11:54) 
    Comunque sei ammirevole Fede70 : ad una domanda in un nano secondo hai tirato fuori la risposta argomentandola con un passo specifico di Castelot, tiri fuori dal cappello 🎩 delle chicche e senza pensarci troppo, complimenti 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻.

    In realtà ho i libri vicino alla scrivania Emoticon_sghignazzante

    Nelle narrazioni ci sono dei personaggi che rimangono più fedeli all'originale ed altri meno. Il caso della du Barry è il secondo perché serviva un'antagonista forte a Maria Antonietta ed Oscar, e la Jeanne vera non sarebbe stata abbastanza. Stesso discorso per altre opere che trattano la faccenda.

    Anche a livello biografico/storico, e qui generalizzo un po' (per dare un giudizio preciso dovrei leggere TUTTI i libri esistenti sull'argomento, cosa questa estremamente difficile), secondo me c'è stata comunque una certa tendenza ad enfatizzare un pelo troppo il dualismo Maria Antonietta - du Barry. Certo, esso c'è stato indubbiamente, ma ha avuto toni e sfumature non sempre colti adeguatamente, dando al lettore un'impressione di conflitto più acceso di quanto non fosse.
    Opinione mia, ovviamente.

    Comunque, fa piacere che venga percepita una più giusta dimensione di questo personaggio storico. Era questo che premeva a me e Madame sopra ogni altra cosa :blush:

    Edited by Fede70 - 21/6/2022, 13:25
     
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    KESSY888 È davvero un piacere per noi, credo di poter parlare anche per Fede, sapere che questa piccola biografia ti piace. E grazie per dare a noi modo di chiare alcuni aspetti con le tue riflessioni.
    Il carattere di Luigi XV era molto complesso e non facile da gestire. È indubbio che lui sia rimasto completamente affascinato da Jeanne, era molto bella, giovane e seducente, e molto esperta nelle arti amatorie.
    Un genere assolutamente diverso di donna rispetto al genere a cui era abituato il Re quasi sessantenne.
    Non credo, però, che egli fosse innamorato nel senso vero del termine, per indole e carattere temo fosse incapace di un amore che potesse resistere alla prova del tempo. Ma questo non vuol dire che non provasse affetto per Jeanne.
    La frase che tu citi “Tanto peggio, là si faccia sposare immediatamente.” ha una connotazione più pratica. Per essere presentata a Corte e diventare maîtresse en titre, Jeanne doveva essere sposata.
    E concordo con te sul commento a Fede.
    Fede70 Chapeau, Fede.
    Hai ragione, serviva una ‘cattiva’ una antagonista con colori più foschi di quelli della realtà.
    Anche perché sarebbe stato più difficile spiegare tutta la questione dell’ ostinato silenzio tra la Delfina e la contessa du Barry.
    Posso dire che la tua impressione è esatta, questo ‘scontro’ fu meno ostile di quanto le biografie riportano, di sicuro interessava più a Maria Teresa che ai Francesi.
    Nella Storia le sfumature spesso sfuggono, e in una biografia è un tema che attrae il lettore.
     
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    Si avete ragione MmeAnna e Fede70 , probabilmente c’era bisogno di un personaggio più forte per contrastare la Regina, così la narrazione avrebbe avuto un sapore molto più piccante.
    Certo che la frase “ c’è molta gente oggi a Versailles “ è un’altra di quelle frasi molte conosciute.
    Mi viene in mente la stessa cosa anche guardando Alberto Angela in una puntata di Ulisse.
    Sta di fatto che questa competizione ha sempre suscitato un certo interesse per il lettore.

    Molto intrigante la parte del processo alla Du Barry di cui non era assolutamente a conoscenza. Mi avete anticipato, scrivendo che il materiale a disposizione per incastrarla era ben più ricco rispetto a quello di Maria Antonietta, avete reso bene l’idea di un processo lungo e articolato e tutto sommato più “giusto” nella condanna rispetto a tanti altri personaggi ghigliottinati solo perché “sospetti/nobili “, se di una qualche giustizia vogliamo parlare.


    Poi il finale al patibolo, mi viene solo da pensare che dignità regale ha manifestato Maria Antonietta davanti alla morte rispetto ad una semplice persona in preda alla paura e debolezza, paura e debolezza insite in qualunque essere umano e in qualunque epoca.
    Questo è il più forte confronto dalle due donne.


    Di nuovo grazie infinite e mi inchino al vostro splendido lavoro :bow:
     
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    CITAZIONE (KESSY888 @ 21/6/2022, 16:15) 
    Poi il finale al patibolo, mi viene solo da pensare che dignità regale ha manifestato Maria Antonietta davanti alla morte rispetto ad una semplice persona in preda alla paura e debolezza, paura e debolezza insite in qualunque essere umano e in qualunque epoca.
    Questo è il più forte confronto dalle due donne.


    Di nuovo grazie infinite e mi inchino al vostro splendido lavoro :bow:

    Non solo Sua Maestà, ma praticamente tutti i nobili che sono passati di lì.

    I nobili, che avevano vissuto nel loro mondo dorato, nel momento di trovarsi faccia a faccia con la morte mostravano uno sprezzante coraggio, mentre gli stessi che ce li avevano mandati, nel momento di andare da Sanson, generalmente si disperavano. Paradossale non trovate?

    Sia come sia, io personalmente rabbrividisco al solo pensiero. Non so, davvero non so, come facessero ad essere così controllati... :O.O:

    Grazie Madamigella Lara :blush:
     
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    :roll: Nella mia immensa follia, perché un paio di rotelle fuori posto le ho :roll:, mi sono chiesta spesso quanto terrificante debba essere una tale esecuzione.
    Non che la ruota, lo squartamento, o la decapitazione con la spada fossero più ‘dolci’.
    Ma i rivoluzionari, se crearono un modo egualitario e, dicevano, indolore di morire, sopperirono alla velocità con cui arrivava la morte con l’attesa di essa.
    Immaginate la notte prima dell’esecuzione, poi il mattino dopo salire su una carretta con le mani legate dietro la schiena e restare in piedi insieme ad altri condannati mentre la carretta si muove lentamente, molto lentamente. Perché tragitti di trenta minuti venivano effettuati in un’ora e mezza.
    Poi restare sotto il patibolo ad aspettare il proprio turno, magari vedendo amici e parenti che vi precedono.
    Il sangue non era poco, spesso schizzava sui condannati.
    Raccapricciante e decisamente snervante.
    Eppure, a parte lacrime silenziose, nessun nobile ha mai ceduto davanti alla ghigliottina.
    Essenzialmente per due motivi.
    Il primo è sicuramente quello che, fin da bambini, era stato insegnato loro a controllare le proprie reazioni.
    Se l’etichetta era d’obbligo in società, lo era ancora di più sul patibolo. Un nobile doveva morire da nobile.
    Il secondo motivo è strettamente legato al primo. Orgoglio, non far vedere di avere paura ad un popolo che, sicuramente, non aspettava altro che togliere loro anche la dignità.
    Per questo lo stesso Castelot si chiese se, la pacatezza e la calma accettazione davanti alla ghigliottina, non abbia reso il popolo che assisteva insensibile al destino dei nobili.
    Sé molte altre dame avessero avuto la reazione della contessa, il popolo avrebbe provato pietà?
    Grazie per il tempo che hai dedicato alla contessa du Barry, KESSY888
     
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    CITAZIONE (MmeAnna @ 21/6/2022, 21:49) 
    Per questo lo stesso Castelot si chiese se, la pacatezza e la calma accettazione davanti alla ghigliottina, non abbia reso il popolo che assisteva insensibile al destino dei nobili.
    Sé molte altre dame avessero avuto la reazione della contessa, il popolo avrebbe provato pietà?

    In effetti…… 🤔🤔🤔
     
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